Nel descrivere le nuove Mission e Vision aziendale, mi sono ricordato della scena cult di “Non ci resta che piangere”, in cui Troisi e Benigni devono attraversare la dogana e subiscono la famosa domanda del frontaliere “Chi siete? Da dove venite? Cosa portate? Dove andate? Un fiorino!” In quella scena c’è tutta l’essenza del significato e dell’importanza della corretta definizione di 2 dei fattori cardine della struttura organizzativa.
Come nella scena, molto spesso le aziende si trovano ad affrontare la necessità di attraversare un confine ed attuare un cambiamento. Prima di fare il primo passo, è quindi necessaria una analisi del percorso che le ha condotte al valico. Capire chi si è e da dove si viene è la domanda iniziale a cui rispondere guardando dentro la propria struttura. “Cosa portate?”, ci induce ad aggiungere i contenuti, ossia le proprie competenze organizzative che mettiamo in campo per generare e catturare valore. Ecco fatta la Mission.
E poi c’è la strada tutta da percorre e la destinazione dove vogliamo arrivare: la Vision. Semplicemente la meta verso cui si vuole arrivare, sfruttando quello che sappiamo fare utilizzando i mezzi che abbiamo a disposizione.
Ed infine c’è qualcosa da pagare, “Un fiorino!”. Semplice metafora per dire che per ogni confine che attraversiamo, abbiamo un dazio da pagare. Come nella realtà, non esiste cambiamento che avvenga senza nessun costo e ci dobbiamo sempre mettere qualcosa di nostro.
Affrontare un processo di cambiamento nella realtà, come nel film, dovrebbe avvenire in un’unica direzione e senza cercare di tornare indietro. Il tornare indietro o non avere il focus sulla direzione è controproducente e si rischia di pagare un prezzo maggiore. Ancora “Un fiorino!”
Andando oltre la discussione semi-seria dell’argomento, la battuta contiene un profondo significato: per capire dove si vuole andare è necessario capire da dove si viene e cosa ci si è portato dietro fino a quel momento, oltre il quale si passa il confine del cambiamento.